Tanti anni fa in Italia non c’era Babbo Natale. I regali li portava la Befana la notte della vigilia dell’Epifania. Recita un vecchio ritornello, ‘La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, con le toppe alla sottana, viva viva la Befana’. Ancora oggi la Befana, una vecchia vestita di nero che vola su una scopa di saggina, porta regali ai bambini buoni e carbone ai bambini cattivi. Una sera quando ero piccola la Befana e’ venuta a trovarmi. Era brutta da far spavento e si e’ messa a rincorrermi attorno al tavolo della cucina con un ghigno diabolico. “Befana” ho urlato ansimando “assomigli alla zia Maria!”. E infatti piu’ avanti avrei scoperto che era proprio la mia zia. Si era travestita apposta per farmi paura. La notte dell’Epifania in ogni villaggio del Veneto si preparano enormi falo’ all’aperto. In cima al falo’ viene posta la Befana. Grandi e piccini si raccolgono attorno al falo’ al quale viene dato fuoco. Ed e’ cosi’ che la vecchia Befana brucia, nella speranza che dalle sue ceneri sorga un nuovo anno ricco e abbondante di raccolti. Buone feste a tutti! (Seguitemi su www.laumassa.blogspot.com)
Quando ero piccola non si preparava l’albero di Natale ma il Presepe. La sua realizzazione era un gioco entusiasmante che coinvolgeva tutta la mia famiglia. Si cominciava al mattino presto andando a raccogliere il muschio fresco con papa’ nei boschi. Poi si stendeva un grande telo di nailon, che papa’ aveva posto in una nicchia dell’entrata, e si cominciava rivestendo di carta cartone delle scatole da scarpe che venivano poste sullo sfondo per creare le montagne. Successivamente si modellava con del cartone un anfratto per realizzare la grotta. Poi si rivestiva di muschio la parte piu’ bassa per creare il villaggio, usando uno specchio per lo stagno e il ghiaino per le stradine. Infine si posizionavano le statuine in gesso. C’era il calzolaio nella sua bottega, il taglialegna, il fornaio, la contadinella con la cesta del pane, i pastori con la zampogna o lo zufolo e le pecore al pascolo. Il mio preferito era il pastorello con l’agnello sulle spalle. Ma il momento piu’ bello era quando si mettevano Maria e Giuseppe nella grotta con il bue e l’asinello, si cospargeva il tutto di borotalco per creare l’effetto neve e si accendevano le lucine colorate. Gesu’ bambino veniva aggiunto la notte di Natale e i tre Re Magi la notte dell’Epifania.
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A Day in ItalianLaura MassarottoI am a native Italian speaker living in Wales with a vast experience of teaching Italian to all levels via Skype. Archives
July 2015
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